
Dopo il primo anno di collaborazione tra Nepios, la Fondazione BCC Milano e la Neurochirurgia dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, dedicato allo studio delle patologie vascolari e oncologiche in neurochirurgia e alla malattia del Moya Moya per cui Bergamo è tra i centri di riferimento italiani, si avvia il secondo anno di collaborazione con il fine di sviluppare e applicare vie chirurgiche con minima invasività alla patologia cranica.
Il gruppo di ricerca coordinato dal direttore del centro clinico bergamasco, Andrea Lanterna, ha prodotto alcuni articoli scientifici, uno già pubblicato e altri in corso di pubblicazione sulle principali riviste internazionali del settore, dedicati ai nuovi approcci neurochirurgici nel trattamento degli aneurismi cerebrali complessi, di alcune forme rare di malformazioni vascolari e dei tumori. Particolare attenzione è stata data all’analisi delle tecniche di bypass e di vie chirurgiche per raggiungere tumori localizzati in zone critiche e profonde. Un lavoro di ricerca finalizzato al miglioramento della cura, alla riduzione dei rischi chirurgici e alla facilitazione della ripresa del paziente, in modo da migliorare la qualità della vita di chi deve essere sottoposto a interventi complessi.
Il lavoro ha consentito anche di sviluppare rapporti cooperativi con gruppi impegnati nella ricerca di base, in particolare quelli con l’ingegnere nucleare Silvia Seguini e i docenti Antoni Vanni e Andrea Rigoni dell’Università di Padova nel lavoro di costruzione di modelli della circolazione cerebrale, utili a prevedere le conseguenze di alcune malattie come l’ictus da chiusura delle arterie e migliorarne la cura e quindi anche l’impatto sociale.
Il futuro, grazie al rinnovato sostegno di Nepios e Fondazione BCC, vedrà impegnata l’Unità di Neurochirurgia nello sviluppo della chirurgia cranica mini-invasiva. L’idea è di sviluppare strade chirurgiche sempre più sicure ed efficienti che permettano di raggiungere e curare malattie cerebrali oncologiche, vascolari o traumatiche con piccole aperture e incisioni. Questo obiettivo richiede l’unione di diversi fattori, tra cui una significativa esperienza chirurgica, l’alta tecnologia che l’Ospedale Papa Giovanni XXIII mette a disposizione e, soprattutto, la ricerca applicata all’anatomia.
“Ringrazio l’Associazione Nepios con la sua presidente Tullia Vecchi, e la Fondazione BCC di Milano che hanno scelto di sostenere il nostro prezioso lavoro di ricerca in campo neurochirurgico – ha commentato Francesco Locati, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Grazie al loro sostengo il gruppo di lavoro, guidato al Direttore del reparto, Andrea Lanterna, ha già raggiunto risultati importanti nel campo della neurochirurgia vascolare e oncologica, producendo studi originali, revisioni sistematiche e descrizioni di casi clinici complessi. Guardiamo con fiducia ai prossimi obiettivi di sviluppo di tecniche mini-invasive, che anche in neurochirurgia sono destinati a dare un contributo importante alla riduzione della morbilità, della durata della degenza, dell’impatto estetico e dei costi, rendendo queste tecniche una valida alternativa agli approcci tradizionali”.
“Siamo lieti che la collaborazione avviata tra Nepios, ASST Papa Giovanni XXIII, BCC Milano e ora anche con la nostra Fondazione, stia portando a risultati significativi sulla ricerca – ha affermato Giuseppe Maino, Presidente di BCC Milano e della Fondazione –. Il nostro impegno a favore del territorio e delle persone più fragili si sostanzia anche nel sostegno a progetti di questo valore, che consentono alla ricerca clinica di fare passi avanti e sviluppare nuove e più moderne tecniche di intervento, per salvare vite e consentire migliori condizioni di vita. Siamo orgogliosi di poter camminare insieme, con questi risultati”.
“Nepios rinnova il proprio impegno accanto ai bambini affetti da sindrome Moyamoya, sostenendo per il secondo anno un progetto di ricerca applicata all’anatomia, essenziale per sviluppare tecniche craniche mini-invasive e percorsi chirurgici più sicuri – ha spiegato Tullia Vecchi, Presidente dell’Associazione Nepios Onlus -. Questo contributo si inserisce nel nostro lavoro quotidiano a favore dell’infanzia fragile, che comprende il sostegno alla neuropsichiatria infantile, alla neurochirurgia pediatrica, al Centro per il Bambino e la Famiglia e ai servizi per bambini e famiglie in situazioni di vulnerabilità”