Che cos’è il cosiddetto “oblio oncologico”
Con tale espressione si intende il diritto, per chi è guarito da un tumore, di non dover dichiarare la pregressa malattia e di non avere indagini in relazione ad essa: ad esempio per la stipula di un mutuo o di un contratto assicurativo o di lavoro, la partecipazione a concorsi o a iter di adozione, etc. In Italia questo diritto è riconosciuto dalla legge 7 dicembre 2023 n. 193, in vigore dal 2 gennaio 2024.
Chi ne ha diritto e quando
In generale si ha diritto all’oblio oncologico se sono passati più di 10 anni dalla fine dei trattamenti attivi e non vi sono segni di ripresa della malattia.
Con “fine del trattamento attivo” s’intende la data dell’ultimo trattamento antitumorale: farmacologico, radioterapico o chirurgico.
Il numero di anni necessari per il conseguimento di questo diritto può essere ridotto in alcuni casi, così come disciplinato dal del decreto del Ministero (DM) della Salute del 22-3-2024:
- diagnosi del tumore avvenuta prima dei 21 anni: 5 anni
- leucemie acute e linfoma di Hodgkin insorto prima dei 45 anni: 5 anni
- tumore del colon-retto in stadio 1, tumore della mammella in stadio 1 o 2, tumore del testicolo, etc: 1 anno.
Queste durate potranno essere aggiornate in futuro.
In quali situazioni si esercita l’oblio
Il diritto può essere esercitato in settori importati, come quello bancario, assicurativo, dei concorsi e dei contratti di lavoro. Non si possono chiedere né utilizzare informazioni sulla pregressa malattia oncologica dopo gli anni sopra indicati. Sono nulle le clausole che impongono il contrario; inoltre non possono imporsi visite o accertamenti medici per questo motivo.
Anche nell’ambito delle adozioni, nelle valutazioni sulla salute degli aspiranti genitori non possono essere richieste informazioni su patologie oncologiche pregresse trascorsi i termini che danno diritto all’oblio.
È obbligatorio avere un certificato medico per avere il diritto all’oblio?
No, a rigore di legge, il diritto all’oblio sussiste già di per sé una volta che sono trascorsi gli anni per la sua maturazione.
Tuttavia, sotto il profilo pratico, ad esempio per far cancellare dai sistemi di banche/ compagnia assicurative o altri enti informazioni fornite in passato oppure per aver maggiore facilità nel far valere il proprio diritto in una nuova situazione, è possibile richiedere un “certificato di oblio oncologico”, che può essere richiesto al Medico di Medicina Generale, al Pediatra di libera scelta oppure ad una struttura del Servizio Sanitario Nazionale, pubblica o privata accreditata, con Medici specialisti nell’ambito oncologica.
Secondo il DM Salute 30-7-2024, la richiesta di rilascio del certificato deve essere così impostata:
Io sottoscritta/o sig.ra/sig. ..., nata/o … il …, cod. fiscale ..., residente a … in via/piazza … n. …, CAP …, chiedo il rilascio del certificato di "oblio oncologico" ai sensi della legge 193/2023.
Allego, a tal fine, i seguenti certificati: …
Data … Firma …
Le informazioni sul trattamento dei dati personali ai fini della domanda sono disponibili al seguente collegamento.
Il certificato rilasciato a titolo gratuito, entro 30 giorni, ed è così impostato secondo il DM Salute 30-7-2024 – Allegato 2:
Si certifica che la sig.ra/il sig. ..., nata/o … il …, cod. fiscale ..., residente a … in via/piazza … n. …, CAP …, ha maturato i requisiti previsti dalla legge 193/2023 per il riconoscimento del diritto all'oblio oncologico.
Data … Firma …
Dunque:
- se in passato si era dichiarata una malattia oncologica ad es. ad una banca o ad una compagnia assicurativa dichiarato la malattia, è possibile inviare ad essa il certificato, chiedendo la cancellazione dei dati;
- se in un modulo di una nuova richiesta / presentazione di una domanda / sottoscrizione vi sono quesiti sulla storia oncologica e sono passati i tempi previsti, è possibile non dichiarare la malattia pregressa.
Chi vigila?
Vigila sull’applicazione della normativa il Garante per la protezione dei dati personali: