Il tumore della mammella è la neoplasia più frequente nelle donne. Negli ultimi decenni si è registrato un costante aumento di frequenza di diagnosi, accompagnata, però, da una riduzione della mortalità.
Ciò è stato possibile anche grazie alla sempre più ampia diffusione delle diagnosi precoci. Queste ultime hanno permesso di aumentare il numero di tumori identificati ai primi stadi di sviluppo della malattia, permettendo di ottenere sopravvivenze a 5 anni molto elevate, garantendo cure più efficaci e con minor effetti collaterali. Ad ora sono 834.200 le donne viventi dopo una diagnosi di tumore della mammella sul territorio nazionale.
La prevenzione del tumore della mammella inizia adottando stili di vita corretti, quali seguire una corretta alimentazione e praticare un’attività fisica regolare. In particolare, andrebbe evitato il consumo di alcol (non dovrebbe mai superare 1 unità alcolica al giorno) e il fumo. L’allattamento al seno, invece, risulta essere un fattore protettivo.
Obiettivo dello screening
L’obiettivo è sensibilizzare le donne, nella fascia di età 45-74 anni, sull’importanza di sottoporsi allo screening mammografico per la prevenzione del tumore al seno.
In particolare, la popolazione femminile appartenente alla classe di età 50-74 anni è invitata ogni due anni ad eseguire un test di screening mentre per le donne d'età 45-49 anni è stata introdotto l’invito annuale a partire dal 2019. Le donne nella fascia d’età stabilita ricevono a casa un invito scritto da ATS. E' possibile anche scegliere la data per l’appuntamento direttamente online.
In che cosa consiste il test di screening per il tumore della mammella
Il test di primo livello è rappresentato dalla mammografia bilaterale in doppia proiezione, che è un esame radiologico, con elevata sensibilità diagnostica (85-90% per mammelle adipose; inferiore al 70% in mammelle dense), ed elevata specificità (di poco inferiore al 90-95%), con un rapporto positivo costo/efficacia. L’esame consente la visualizzazione della mammella sia dall’alto verso il basso che lateralmente e consente di identificare in fase iniziale i noduli, anche di piccole dimensioni, non ancora percepibili al tatto.
L’esito del test può essere negativo oppure dubbio/sospetto o positivo. In questi ultimi due casi, la donna viene invitata a eseguire ulteriori esami di approfondimento gratuiti in una delle strutture ospedaliere della provincia.
Gli esami di approfondimento
Gli esami di approfondimento prevedono l’esecuzione di un secondo esame mammografico o di un’ecografia mammaria o una risonanza magnetica. Inoltre, la certezza diagnostica sul tipo di tumore prevede l’esecuzione di un agoaspirato per esame citologico o di una biopsia per esame istologico.
A conclusione dell’iter di approfondimento, il cittadino riceve:
- l’invito a effettuare la mammografia di screening alla scadenza prevista dal programma in caso di esito negativo;
- l’invito a effettuare un trattamento in base alla tipologia di tumore, fornendo le informazioni necessarie a proseguire il percorso di assistenza in caso di esito positivo.
Contatti
Per ulteriori informazioni sulle campagne prevenzione oncologica è possibile contattare gli operatori del Centro Screening di ATS Bergamo.