La nostra Prostate Unit è articolata in un team multidisciplinare in cui specialisti di diverse aree, dall’urologo al radioterapista, all’oncologo medico, al radiologo al medico nucleare, studiano e valutano le indicazioni terapeutiche più appropriate per ciascun caso clinico.
In alcuni casi il tumore della prostata ha una crescita talmente lenta da non richiedere un trattamento. Secondo le stime più recenti ogni anno circa 10.000 uomini colpiti da tumore alla prostata presentano una neoplasia di ridotte dimensioni e scarsa aggressività. Si tratta di circa un terzo dei nuovi casi diagnosticati, che non necessariamente devono essere operati con urgenza. Si preferisce in questi casi la sorveglianza attiva, uno schema di esami e controlli periodici che permettono di tenere controllato l’avanzamento del tumore. L’Urologia del Papa Giovanni XXIII è tra i centri leader dello studio PRIAS-ITA, la sezione italiana del più grande studio al mondo a promuovere la sorveglianza attiva in alternativa alle terapie radicali standard.
Chirurgia
Quando l’indicazione terapeutica più adeguata è quella chirurgica, volta a rimuovere il tumore, gli urologi ricorrono se possibile all’approccio mininvasivo, con la chirurgia laparoscopica robot-assistita. L’Urologia del Papa Giovanni XXIII ha maturato fin dal 2014 una lunga esperienza con la chirurgia robotica, grazie anche alla quale è in grado di eseguire circa 300 prostatectomie radicali all’anno. L’accesso laparoscopico robot-assistito limita notevolmente l’invasività per il paziente, permettendo un minor sanguinamento operatorio e un più rapido recupero della continenza urinaria e della funzione erettile.
Radioterapia
La radioterapia può essere utilizzata sia per eliminare il tumore della prostata, sia nei pazienti operati che presentano fattori di rischio di recidiva.
Lo sviluppo tecnologico degli ultimi anni e gli acceleratori lineari a nostra disposizione ci consentono di eseguire trattamenti radioterapici ipofrazionati e stereotassici cioè sempre più mirati, con dosi giornaliere più alte e di durata più breve. Sistemi di imaging tridimensionali integrati con gli acceleratori sono disponibili nelle nostre tre sale di terapia con lo scopo di garantire con sempre maggiore precisione il controllo dei trattamenti quindi, essendo dotati di un sistema di Image Guided Radiotherapy (IGRT) consentono l’acquisizione di immagini radiologiche volumetriche (Cone Beam CT) per monitorare quotidianamente la reale posizione del volume bersaglio immediatamente prima dell’erogazione delle radiazioni, permettendo così di irradiare con maggiore precisione organi suscettibili di spostamenti anche minimi tra una frazione e l’altra (ad esempio, la prostata)
Grazie all’evoluzione tecnologica possiamo ora eseguire i trattamenti radioterapici stereotassici ad altissima precisione e di breve durata cioè 5-7 giorni (rispetto al trattamento standard del tumore della prostata che prevedeva circa 40 frazioni, ovvero giorni lavorativi di terapia) senza aumentare gli effetti collaterali e/o perdere l’efficacia di trattamento.
Le opzioni di trattamento disponibili, da personalizzare sul singolo paziente, sono:
- trattamento radioterapico stereotassico ultraipofrazionato sulla prostata in 5 o 7 frazioni.
- trattamento radioterapico ipofrazionato eseguito con tecnica VMAT (Volumetric Arc Therapy) su prostata e linfonodi pelvici in 20 frazioni circa
- trattamento stereotassico sulle sedi metastatiche da 1 a massimo 5 frazioni.
- trattamento radioterapico sulla loggia prostatica (pazienti precedentemente operati che sono andati incontro a recidiva biochimica) in 25 frazioni oppure l’opportunità di arruolamento nel protocollo di studio POPART che permette di eseguire il trattamento in 5 frazioni.
Cure palliative
Tra i trattamenti palliativi, adottati per alleviare i sintomi quando il tumore si è diffuso all’esterno della prostata, bisogna infine includere la terapia ormonale, altri tipi di trattamenti radioterapici e la chemioterapia.