Gli inizi
Ugo Felci nasce nel 1927 a Borgo Valditaro, un piccolo comune nell’appennino parmense. Dopo aver concluso gli studi superiori, Felci si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Pavia, dove si laurea nel 1953. Nello stesso ateneo consegue nel 1956 la specializzazione in Radiologia Medica e Terapia Fisica. È l’inizio di un percorso che lo porterà a diventare un pioniere nel campo della radioterapia oncologica.
La sua carriera inizia presso l’Istituto di Radiologia dell’Università di Milano, situato all’interno dell’Istituto Nazionale Tumori. Qui, Ugo Felci rimane per 16 anni, alternando periodi di formazione e ricerca a Parigi, Manchester e Berna. Inizia come assistente, per poi diventare aiuto, dedicandosi con passione e rigore alla radioterapia dei tumori.
Nel 1962 ottiene la libera docenza presso l’Università di Milano, riconoscimento che sancisce il suo ruolo di riferimento nel campo della radiologia e della radioterapia.
L’incarico a Bergamo e l’evoluzione della radioterapia
Nel 1969, Ugo Felci viene chiamato a dirigere la Divisione di Radioterapia e Medicina Nucleare e il Reparto di Oncologia Medica degli Ospedali Riuniti di Bergamo, incarico che manterrà fino al 1996. Sotto la sua guida, la divisione diventa un punto di riferimento nazionale e internazionale, grazie all’introduzione di tecnologie all’avanguardia e a un approccio innovativo nella cura dei tumori.
Uno dei traguardi più significativi raggiunti durante la sua direzione è l’acquisizione, nel 1981, del primo acceleratore lineare dell’Ospedale, reso possibile anche grazie al sostegno di istituti di credito e cittadini bergamaschi. Questo strumento rivoluzionario permette di trattare con maggiore precisione ed efficacia le forme tumorali più complesse.
La Divisione diretta da Felci si distingue rapidamente a livello nazionale per l’efficacia nel trattamento delle neoplasie, divenendo un centro di riferimento per la radiochirurgia stereotassica delle neoplasie dell’encefalo, l’irradiazione totale del midollo nelle malattie linfoproliferative specie nell’infanzia, la curieterapia nel distretto ginecologico e la curieterapia nelle neoformazioni circoscritte del cavo orale. Particolare attenzione viene riservata alla terapia palliativa a scopo prevalentemente antalgico nelle forme avanzate di diffusione sistemica.
Il contributo scientifico e il lascito
L’opera di Ugo Felci si espande ben oltre i confini locali, e le sue ricerche e pubblicazioni raggiungono risonanza internazionale. Nel corso della sua carriera, Felci ha tenuto relazioni in numerosi congressi nazionali e internazionali, contribuendo alla diffusione delle conoscenze nel campo della radioterapia e dell’oncologia. Ha pubblicato oltre 150 lavori clinici, statistici e tecnici, tra cui spicca la collaborazione alla stesura di diversi capitoli del Trattato di Oncologia Clinica di Bucalossi e Veronesi (CEA, 1973).
Per oltre 10 anni è stato docente alla Scuola di Specializzazione in Radiologia dell’Istituto di Radiologia dell’Università di Milano, contribuendo a formare medici e specialisti che hanno portato avanti il suo insegnamento e il suo approccio alla medicina, sempre centrato sul paziente e sulla ricerca scientifica.
Ugo Felci è stato un pioniere nel campo della radioterapia e dell’oncologia, contribuendo in modo determinante a rendere Bergamo un centro di eccellenza nella cura dei tumori. La sua dedizione alla ricerca, l’innovazione tecnologica e l’attenzione alla terapia palliativa hanno migliorato la qualità della vita di migliaia di pazienti, lasciando un segno indelebile nella storia dell’Ospedale di Bergamo.