Screening tumore colon-retto

Il tumore maligno del colon retto è il secondo tumore più frequente nelle donne e il terzo negli uomini; in Italia è la seconda causa di morte per tumore. Il colon retto è la porzione finale dell’intestino e termina a livello dell’ano. 
In Italia sono 513.500 le persone viventi dopo una diagnosi di tumore del colon retto (uomini = 280.300; donne = 233.200). Nel 2023, sono state stimate circa 50.500 nuove diagnosi (uomini = 26.800; donne = 23.700).

Possibili fattori di rischio per lo sviluppo di questa neoplasia sono riconducibili a stili di vita (eccessivo consumo di carni rosse e di insaccati, farine e zuccheri raffinati, sovrappeso e ridotta attività fisica, fumo ed eccesso di alcool) e familiarità (poliposi adenomatosa familiare e la sindrome di Lynch). 

In genere, questo tumore si sviluppa da piccole lesioni benigne (quali i polipi adenomatosi) che tendono a formarsi nell’intestino con l’avanzare dell’età. Una piccola percentuale di questi adenomi può evolvere in forma maligne sviluppandosi in un arco temporale molto lungo (tra i 10 o 15 anni) senza dare sintomi. La diagnosi precoce ha lo scopo di intercettare e trattare eventuali lesioni in fase iniziale prima che diventino sintomatiche, consentendo un intervento più efficace e minori complicazioni.

In che cosa consiste il test di screening per il tumore del colon retto?
I residenti di regione Lombardia di età compresa tra i 50 e i 74 anni ricevono una lettera di invito per l’esecuzione del test del sangue occulto fecale. Il test è molto sensibile ed è in grado di trovare tracce di sangue nelle feci non visibili a occhio nudo, che possono precedere, anche di anni, la comparsa dei sintomi del tumore. La raccolta del campione di feci può essere fatta direttamente a casa senza alcuna dieta di preparazione nei giorni precedenti ma seguendo le istruzioni contenute nel kit. 

Studi scientifici (Hewitson P, 2008; Zorzi M, 2015) hanno dimostrato che questo test di screening consente di:

  • individuare anche i tumori di dimensioni molto piccole e quindi di intervenire tempestivamente con terapie meno invasive e maggiori probabilità di guarire;
  • prevenire l’insorgenza del tumore trattando i polipi benigni che potrebbero trasformarsi in maligni.

Come comportarsi in base all’esito del test di screening?

  • Se l’esito del test risultasse negativo, verrà spedita una lettera a casa del cittadino dopo qualche settimana dall’esecuzione del test con l’esito riportato e si inviterà a rifare il test del sangue occulto fecale dopo due anni.
  • Se l’esito del test risultasse positivo (5% dei casi circa su tutti i test effettuati), l’utente verrà contattato telefonicamente dopo pochi giorni suggerendo l’effettuazione di esami diagnostici di secondo livello quali la colonscopia, volti a approfondire le cause del sanguinamento. La colonscopia è l’esame più indicato per individuare e trattare lesioni pretumorali o individuare tumori ancora in fase iniziale. E’ possibile che vengano effettuati anche altri esami di completamento per indagare le cause del sanguinamento (rettosigmoidoscopia, clisma opaco) in base alle indicazioni fornite dal medico. Tutti questi esami a completamento del test di screening di primo livello vengono effettuati senza impegnativa del Medico Curante e senza pagamento di ticket. 

Contatti
Per informazioni o disguidi (mancato recapito della lettera di invito/esito del test) è possibile contattare gli operatori del Centro Screening di ATS Bergamo.