Utilizzare l’intelligenza artificiale (AI) per elaborare una quantità sufficiente di dati e creare un grande database armonizzato, con l’obiettivo di rendere la gestione clinica della sclerosi multipla più predittiva e personalizzata, migliorando la qualità di vita dei pazienti e il mantenimento dell’autonomia. È quanto stanno facendo i ricercatori di alcuni partner europei riuniti nello studio osservazionale e retrospettivo RECLAIM.

Lo studio mette insieme tre tipi di informazioni: i dati che arrivano dalla pratica clinica quotidiana, quelli raccolti in studi osservazionali e i risultati dei trial clinici. Il database, avviato lo scorso anno, sta crescendo rapidamente. Oggi include più di 55.000 risonanze magnetiche provenienti da oltre 7.500 persone con sclerosi multipla, accompagnate dai relativi dati clinici disponibili. Tutte le immagini MRI sono state analizzate in modo quantitativo dalla società icometrix, con sede in Belgio. Grazie a questa ricchezza di dati — che include anamnesi, terapie, ricadute, esami radiologici, imaging retinico (OCT), potenziali evocati e altri biomarcatori — sarà possibile sviluppare modelli AI in grado di prevedere con maggiore precisione l’evoluzione della malattia in ciascun paziente, individuare le terapie più efficaci e distinguere peggioramenti legati a ricadute infiammatorie da progressioni silenti.
RECLAIM è condotto nell’ambito del progetto europeo CLAIMS (Clinical impact through AI-assisted MS Care), sostenuto dall’Innovative Health Initiative (IHI), partnership pubblico-privata tra Commissione europea, industria e mondo della ricerca, all’interno del Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione Horizon Europe. Il progetto riunisce 15 organizzazioni tra ospedali universitari, istituti di ricerca, aziende biotech e fondazioni, con capofila il tedesco Charité – Ospedale universitario di Berlino. Per l’Italia partecipano la Casa di Cura IGEA di Milano e la ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che è l’unico partner pubblico italiano del Consorzio.

«L’obiettivo è portare la medicina di precisione nella pratica quotidiana, supportando diagnosi più accurate e percorsi più tempestivi, migliorando le scelte terapeutiche e la qualità di vita delle persone con sclerosi multipla - ha spiegato il neurologo Dario Alimonti, principal investigator dello studio RECLAIM per l’ASST Papa Giovanni XXIII -. Il risultato atteso è una medicina di precisione concreta: terapie più mirate, percorsi decisionali più sicuri e monitoraggio della malattia più efficace, con benefici sia per i pazienti sia per i sistemi sanitari».
Wim Van Hecke, CEO di icometrix, ha aggiunto: «La risonanza magnetica è fondamentale per monitorare la progressione silente della sclerosi multipla. Il progetto CLAIMS farà avanzare il settore grazie alla misurazione sia dei processi infiammatori sia della patologia “subdola” e persistente. Questo approccio innovativo è decisivo per consentire valutazioni guidate dai dati, offrendo ai pazienti le migliori possibilità di preservare la qualità di vita».
Il Papa Giovanni XXIII contribuisce con i dati clinici, le risonanze magnetiche e gli esami di oltre 400 pazienti sui 1.000 seguiti dal Centro Sclerosi Multipla. Allo studio partecipano la Neurologia, con Dario Alimonti, Valeria Barcella e la data manager Sara Mazzoleni, mentre le risonanze sono fornite dalla Neuroradiologia diretta da Simonetta Gerevini, grazie al lavoro del data manager Paolo Patani. L’ingresso e la partecipazione del Papa Giovanni XXIII alla rete europea sono stati curati dall’Unità Ricerca clinica, guidata da Monia Lorini, grazie al coordinamento di Michele Cavadini. Al Papa Giovanni XXIII è stato riconosciuto dalla Commissione europea un budget di 200.000 € per il progetto.
«Investire in strumenti avanzati e in AI significa fornire ai professionisti una “bussola” più precisa e ai pazienti percorsi sempre più personalizzati e sicuri, aumentando la qualità e la tempestività delle cure – ha commentato Francesco Locati, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII . Tra le prospettive più promettenti a breve termine rientrano sfere di attività come la diagnostica per immagini, la medicina predittiva, il supporto alle decisioni cliniche, la ricerca traslazionale e la gestione dei grandi database sanitari. Noi stiamo introducendo queste tecnologie in modo responsabile. Oltre a questo grant internazionale di forte rilievo in Neurologia - che è per noi motivo di orgoglio - stiamo lavorando in ambiti clinici ad alto impatto come l’oncologia, con specifici progetti».