Assistenza territoriale: il Papa Giovanni fa il punto sul percorso di attivazione e sviluppo dei servizi di prossimità con i sindaci

Conferenza dei sindaci 2025

Lavori di ristrutturazione terminati o in fase di conclusione in tutte le sei Case di Comunità dell’ASST Papa Giovanni XXIII, ampliamento dell’Ospedale di Comunità in via di ultimazione, per un investimento totale di 12 milioni e 683 mila Euro, tra fondi PNRR e regionali, 294 medici reclutati a livello provinciale per la Continuità assistenziale, percorsi di formazione per i Medici di medicina generale, il  lavoro delle Unità di Continuità assistenziale ormai a regime, solo l’1% dei cittadini senza medico di famiglia assegnato nel territorio dell’ASST. 

È un bilancio positivo quello emerso il 17 dicembre durante la Conferenza dei sindaci dell’ASST Papa Giovanni XXIII, svoltasi nella Sala Civica del Comune di Almè, a cui hanno partecipato 17 sindaci dei Comuni presenti sul territorio di competenza dell’Azienda socio-sanitaria territoriale di riferimento per la città di Bergamo, la Val Brembana e la Valle Imagna. Un numero che corrisponde al 76% della popolazione dei Comuni coinvolti, dati che fanno dell’incontro dell’altra sera uno dei momenti più partecipati da quando è stata istituita la Conferenza dei sindaci dell’ASST Papa Giovanni XXIII. 

Nei primi 11 mesi di quest’anno l’Ospedale di Comunità di San Giovanni Bianco ha contato 113 ricoveri, con un aumento dell’8,7% rispetto allo scorso anno, gli ambulatori specialistici attivi nelle Case di Comunità, nelle specialità che interessano le malattie più diffuse e a maggiore carattere di cronicità e incidenza di fragilità, hanno erogato più di 20 mila prestazioni, mille in più dello scorso anno; complessivamente, sempre nei primi 11 mesi di quest’anno, nelle Case di Comunità del Papa Giovanni XXIII sono state eseguite più di 37 mila vaccinazioni (+ 9% rispetto al 2024), più di 104 mila prestazioni nel settore delle Dipendenze (dato in linea con lo scorso  anno), 35 mila nei Consultori (+18% rispetto al 2024), quasi 50 mila per la protesica, (+6%), 4.500 prestazioni di cure domiciliari (+ 88 %), 20 mila le prestazioni degli Infermieri di famiglia e di comunità (+ 14%) e 2 mila quelle di Psicologia delle Cure primarie, tra le novità introdotte quest’anno.

“Tutte le nostre Case di Comunità sono hub e rispettano completamente i criteri richiesti dalla normativa per lo sviluppo dell’assistenza territoriale, con una pluralità di servizi di prossimità attivi su tutto il nostro territorio – ha commentato Simonetta Cesa, Direttore sociosanitario dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Ora abbiamo a disposizione spazi completamente ristrutturati e ottimizzati che ci consentono anche di migliorare la logistica e il confort per chi li abita: operatori, famiglie, cittadini, caregiver. Le Case di Comunità sono destinate sempre di più a diventare il punto di riferimento per i bisogni di salute dei pazienti cronici e fragili o per chi ha necessita di prestazioni a bassa complessità come i prelievi, le vaccinazioni, le certificazioni, il cambio del medico. Un’offerta di prossimità, che si lega a doppio filo con le prestazioni erogate a domicilio e ai servizi offerti dai Comuni e dalle realtà del terzo settore. È un percorso di crescita che deve proseguire ma se ci guardiamo indietro la strada che abbiamo percorso è tanta e significativa”.

Soddisfazione è stata espressa anche dai sindaci, come ha rimarcato Giambattista Brioschi, Presidente della Conferenza dei sindaci dell’ASST Papa Giovanni XXIII, un lavoro costantemente monitorato e frutto di una collaborazione stretta tra l’Asst, i Distretti con il Consiglio di rappresentanza dei Sindaci e dei tecnici degli ambiti di Bergamo e delle Valli. È intervenuta anche la Presidente del Collegio dei Sindaci Marcella Messina relazionando il lavoro svolto dal Collegio in seno ad ATS Bergamo nelle diverse Cabine di regia e nei numerosi tavoli dove il Collegio è presente con i suoi rappresentanti. 

All’incontro sono interventi anche i Direttori del Distretto di Bergamo e di quello della Val Brembana, Valle Imagna e Villa D’Almè, rispettivamente, Stefano Zenoni e Monica Casati, che, oltre all’aggiornamento di tutte le attività, hanno anche messo in luce le sfide ancora da superare, come le emergenze di carattere sociale, che fanno ancora fatica a trovare una risposta appropriata al di fuori degli orari di apertura dei servizi e degli uffici; la necessità di attivare presidi di prossimità ulteriori rispetto a quelli previsti, per facilitare chi abita lontano; un’integrazione ancora da migliorare tra i PUA, le COT e le équipe di valutazione multidimensionale per arrivare ad una definizione dei percorsi di presa in carico e di coordinamento dei setting di cura sempre più efficace. In questo senso lo sviluppo della telemedicina potrà aiutare a fare la differenza, come ha spiegato Patrizia Rocca, Direttore della Struttura Complessa di Telemedicina dell’ASST Bergamo EST, che collabora attivamente anche con la DG Welfare di Regione Lombardia per l’innesto della piattaforma regionale di telemedicina su quella nazionale. Proprio in questi giorni si sta installando il relativo programma presso l’ASST Papa Giovanni XXIII che entrerà nel vivo nei prossimi giorni, sotto la responsabilità di Daniela Baldelli responsabile della Struttura di Telemedicina, con il Daniele Marchetti della Direzione Aziendale Professioni Sanitaria e Sociali.

“Lo sviluppo dei servizi territoriali passa anche dalla transizione digitale verso piattaforme sicure e performanti che consentano interoperabilità e il dialogo efficace tra gli operatori, tra professionisti e utenti, tra operatori sociosanitari e caregiver – ha spiegato Francesco Locati, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Il futuro prossimo dell’assistenza sociosanitaria integrata sarà fatto anche di televisite, teleconsultazioni, teleassistenza e telemonitoraggio, prestazioni che renderanno veramente possibile un’assistenza di prossimità, senza spostarsi da casa. Questo non significa che i presidi fisici di erogazione dei servizi spariranno. Al contrario, sono in corso confronti per attivare dei punti di contatto con i cittadini in aree distanti dalle Case di comunità”.
 

Data creazione: 23 Dicembre 2025
Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre 2025