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Adolescenti fragili, concluso il progetto artistico-terapeutico promosso dal Rotary Club Bergamo Sud

Si è concluso con ottimi risultati il progetto artistico-terapeutico “Gruppo ad Arte”, promosso dalla Direzione Socio Sanitaria della ASST Papa Giovanni XXIII e dall’unità di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza con il sostegno del Rotary Club Bergamo Sud

Il progetto si è rivolto a ragazze e ragazzi portatori di fragilità psichiche, in particolare a coloro che hanno necessità di mediazione per esprimere a parole il proprio disagio interiore, le emozioni, i vissuti più profondi. Adolescenti che, pur vivendo una sofferenza reale e intensa, non dispongono ancora degli strumenti per comunicarla, o non riescono a farlo se non in un contesto relazionale che li faccia sentire accolti e compresi. In molti casi, il malessere si manifesta attraverso il corpo – con sintomi, comportamenti autolesivi, disturbi alimentari – che diventa così l’unico “linguaggio” possibile.

Da questa esigenza è nata l’idea di offrire ai ragazzi un intervento espressivo che vada oltre la parola, utilizzando forme artistiche che possano agire come canali alternativi di comunicazione e conoscenza di sé: la pittura, la fotografia, il disegno, il cucito, la musica che accompagna il loro lavoro. L’arte diventa quindi non solo un mezzo creativo, ma anche uno strumento terapeutico, capace di far emergere contenuti emotivi e relazionali, favorire il contatto con la propria interiorità e stimolare un processo di trasformazione.

Il “Gruppo ad Arte” si è strutturato come un laboratorio condiviso, uno spazio protetto in cui i ragazzi hanno potuto “fare insieme”, sperimentando materiali, tecniche e linguaggi diversi, accompagnati da figure professionali che uniscono competenze artistiche e psicologiche. L’approccio adottato ha valorizzato sia il processo creativo individuale sia la dimensione collettiva del lavoro, permettendo ai partecipanti di confrontarsi, rispecchiarsi, riconoscersi e aprirsi gradualmente alla relazione con l’altro.

Sabato 7 giugno si è tenuto un momento particolarmente significativo: i ragazzi hanno presentato i propri lavori alle famiglie e agli operatori del servizio, condividendo emozioni, riflessioni e vissuti emersi durante il laboratorio. Tra le opere create dai ragazzi anche un grande arazzo di 3 metri per 3, che rimarrà in esposizione permanente alla Casa di Comunità di Borgo Palazzo nell’atrio del padiglione 4. 

Arazzo
L'arazzo esposto a Borgo Palazzo

«Sempre più spesso, nei nostri ambulatori, incontriamo adolescenti che non riescono a dare voce al proprio malessere – ha dichiarato Patrizia Maria Carla Stoppa, Direttrice della Struttura Complessa di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza della ASST Papa Giovanni XXIII e portavoce del gruppo di lavoro composto dalle psicologhe Sara Sirtoli e Susanna Ambrosino, dalla terapista della riabilitazione psichiatrica Federica Fuselli e dal disegnatore e fotografo Mario Albergati –. Ragazzi che soffrono, ma non parlano: sono le cosiddette “bocche mute”, per usare un’espressione ormai nota in ambito clinico. Il progetto “Gruppo ad Arte” nasce proprio per offrire a questi giovani uno spazio altro, in cui potersi esprimere senza bisogno di parole. Un contesto protetto e condiviso, in cui l’arte diventa strumento di accesso al mondo interno, mezzo per raccontarsi, per costruire un’identità e per avviare un processo di integrazione psichica. Il gruppo è stato pensato come un’esperienza transizionale, nel senso descritto dal famoso psicanalista e pediatra Donald Winnicott: un luogo intermedio tra realtà interna e realtà esterna, dove è possibile giocare, sperimentare, creare. Lì dove il linguaggio verbale si arresta, l’arte – intesa come gesto, segno, colore, materia – ha permesso ai ragazzi di lasciare una traccia di sé e di iniziare un percorso di trasformazione. In questo senso, il processo creativo non è solo espressivo, ma anche terapeutico: favorisce la maturazione, la mentalizzazione e la costruzione di legami. È proprio dalla creatività, come sottolineava Winnicott, che può nascere una nuova opportunità di cura.»

«Desidero esprimere un sentito ringraziamento a Delfina Fagnani e a tutto il Rotary Club Bergamo Sud per aver sostenuto con sensibilità e generosità un progetto di grande valore umano e terapeutico, peraltro in un’area, quella infantile, che è una delle priorità del Rotary International – ha commentato Francesco Locati, Direttore Generale della ASST Papa Giovanni XXIII –. Iniziative come il “Gruppo ad Arte” rappresentano un complemento prezioso al percorso di cura, poiché affiancano alla dimensione clinica un approccio relazionale ed espressivo capace di rispondere in modo più ampio ai bisogni delle persone, soprattutto dei più giovani. Il Dipartimento di Salute Mentale della nostra ASST riserva da sempre una particolare attenzione all’attivazione di percorsi innovativi, che sappiano coniugare competenze professionali e umanità. Perché la cura non si esaurisce nella terapia farmacologica o nell’atto clinico, ma si costruisce anche attraverso la relazione, l’ascolto, la creatività e l’accompagnamento delle famiglie che vivono situazioni di fragilità.»

“Con il progetto Gruppo AdArte il Rotary Club Bergamo Sud, consapevole e sensibile alle gravi problematiche legate ai disagi psicologici e fragilità dei nostri adolescenti, ha colto con estrema disponibilità la proposta giunta dalla dottoressa Stoppa per creare un laboratorio terapeutico di gruppo che potesse favorire la socializzazione fra i ragazzi e una maggiore comprensione dei loro malesseri attraverso espressioni ludico-creative – ha commentato Delfina Fagnani, presidentessa del Rotary Club Bergamo Sud –. Considerati i benefici terapeutici ottenuti dal gruppo di giovanissimi durante gli incontri settimanali di questo intero anno, siamo certi che questa esperienza potrà essere innanzitutto di indicazione per analoghi progetti futuri, ed inoltre oggetto di continuità come Service del nostro Club anche per il prossimo anno”

Il Gruppo ad Arte proseguirà quindi con nuovi laboratori, nell’intento di offrire continuità a un percorso espressivo che, attraverso l’arte, aiuta i ragazzi a uscire dal silenzio e a ritrovare una voce.