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Reflusso vescico-ureterale

Cosa è
Il reflusso vescico ureterale è il reflusso di urina dalla vescica nell’uretere o nella cavità renale durante la fase di riempimento vescicale o la minzione. Colpisce dal 20 al 70% dei bambini con infezioni recidivanti delle vie urinarie. Frequentemente si associa  a familiarità.
Il reflusso vescico-ureterale primario è causato da ipoplasia o aplasia congenita del trigono vescicale, da un tratto intramurale (all’interno della parete vescicale) dell’uretere troppo breve o dalla lateralizzazione dell’ostio ureterale. Il sistema a valvola che impedisce all’urina di passare dalla vescica all’uretere risulta essere poco efficace nell’impedire la risalita dell’urina nelle vie urinarie superiori. La lunghezza del tunnel sotomucoso tende ad aumentare con l’età, ciò spiegherebbe la potenziale risoluzione spontanea.
Il reflusso secondario è la conseguenza di infiammazioni specifiche o non specifiche, disturbi neurogeni della funzionalità vescicale, ostruzioni subvescicali della via urinaria, lesioni iatrogene.
Alcune forme di reflusso primitivo possono essere causate da instabilità vescicale e quindi potrebbero essere attribuite a reflusso secondario.
Il reflusso vescico ureterale si può associare a danno renale congenito (displasia renale) o acquisito (scar renale) le cui cause sono infezione urinaria, reflusso ad alta pressione da sole o in associazione.

Classificazione

  • Grado I reflusso nell’uretere
  • Grado II reflusso nell’uretere e nelle cavità renali senza estensione
  • GradoIII reflusso nell’uretere e nelle cavità renali con estensione ridotta.
  • Grado IV reflusso nell’uretere e nelle cavità renali con estensione imponente 
  • Grado V reflusso nell’uretere e nelle cavità renali con estensione imponente e allungamento dell’uretere

Dal punto di vista clinico il reflusso vescico-ureterale è spesso asintomatico; può associarsi alla presenza di infezione delle vie urinarie, anche recidivanti. Non di frequente può associarsi a dolore nella loggia renale interessata, prima dopo o durante la minzione, che spesso scompare dopo svuotamento delle cavità renali bloccate. In caso di reflussi vescico-ureterale con formazione di scars (cicatrici) renali, si può instaurare ipertensione arteriosa da danno renale.

Diagnosi

  • Ecografia prenatale: riscontro di dilatazione delle vie urinarie (idronefrosi o idroureteronefrosi, monolaterali o bilaterali)
  • Ecografia apparato urinario: dimensione renale, cavità renali forma e dimensione, parenchima renale spessore. 
  • Cistouretrografia minzionale: fornisce dettagli anatomici 
  • Cistoscintigrafia: fornisce informazioni sulla funzione renale. 
  • Scintigrafia DMSA per la rilevazione delle cicatrici renali. 
  • Video urodinamica. 
  • Endoscopia per individuare l’ostio e per escludere un ostruzione subvescicale. 

Terapia
L’obiettivo della terapia è quello di evitare il danno renale che si instaura in seguito a continue infezioni della vie urinarie. Nei bambini fino alla pubertà va presa in considerazione l’eventualità di una guarigione spontanea in alta percentuale dei casi. Il reflusso di basso grado non danneggia il rene e la funzione renale. La profilassi antibiotica a bassa dose può prevenire le infezioni delle vie urinarie.
Può essere considerato l'intervento endoscopico (iniezione sottomucosa di Deflux) allo scopo di ridurre le dimensioni dell’ostio oppure l'intervento chirurgico con l'esecuzione di una plastica antireflusso, che ha lo scopo di allungare il percorso ureterale intramurale.
L’età in cui sottoporsi all'intervento varia in funzione della frequenza delle infezioni, di solito dopo i 2- 3 anni.