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Calcolosi delle vie urinaria

Per calcolosi delle vie urinarie si intende la presenza di un calcolo di dimensioni variabili, contenuto all’interno delle cavità escretrici del sistema urinario, dai calici renali all’uretra.
Nel paziente pediatrico la formazione dei calcoli renali è frequentemente associata ad anomalie metaboliche o ad anomalie delle vie urinarie che predispongono alla formazione di calcoli attraverso la stasi o l’infezione urinaria.

Classificazione

  • Calcolosi di calcio: formati da ossalato di calcio e fosfato di calcio. L’ipersaturazione di calcio (ipercalciuria) o ossalato (iperossaluria) o la ridotta concentrazione di inibitori urinari come il citrato (ipocitraturia), svolgono un ruolo centrale nella formazione dei calcoli di ossalato di calcio.
  • Calcoli di acido urico: l'eccesso di acido urico (iperuricosuria) sono la causa di circa il 4-8% dei calcoli in età pediatrica. 
  • Calcoli di cistina:sono la causa di circa il  2-65% dei calcoli in età pediatrica. La causa è la cistinuria, malattia autosomica recessiva che determina l’incapacità da parte dei tubuli renali di assorbire 4 aminoacidi di base (cistina, ornitina, lisina, arginina), predisponendo alla formazione di aggregati.
  • Calcoli di struvite: rappresentano il 5% dei calcoli in età pediatrica e sono correlati a infezioni dovute a batteri in grado di produrre l’enzima ureasi (proteus, Klebsiella, Pseudomonas).

Diagnosi 

Anamnesi

  • Familiarità: predisposizione familiare associata ad abitudini alimentari e ambientali.
  • Patologie urologiche concomitanti, come diverticolosi caliceali, rene a spugna midollare, cisti renali, duplicità ureterale, stenosi uretrale, rene a ferro di cavallo, stenosi del giunto pielo ureterale, ureterocele, tubercolosi urinaria.
  • Patologie non urologiche: malattie infiammatorie intestinali (M. di Crohn e rettocolite ulcerosa), iperparatiroidismo.
  • Farmaci che possono indurre la formazione di calcoli (es antibiotici chinolonici, cefalosporine)
  • Stile di vita: ridotta assunzione di acqua, minor consumo di frutta, obesità.

Esame obiettivo
E' necessario escludere tutte quelle patologie che possono presentarsi con sintomi simili ad una colica renale.
All'esame obiettivo il paziente di solito lamenta dolorabilità nel punto costo-lombare (manovra di Giordano), tachicardia, ipertensione, tachipnea, sudorazione, vomito, iperpiressia in caso di infezione urinaria o ipotensione come reazione vaso-vagale al dolore.
La diagnosi differenziale va fatta con tutte quelle patologie che possono presentarsi con sintomi simili ad una colica renale.

Esame urine

  • Permette di rilevare parametri che possono essere di aiuto per un primo orientamento nella diagnosi di calcolosi delle vie urinarie. (microematuria, pH, presenza di cristalli).
  • pH alcalino sintomo di calcolosi da infezione, pH acido per calcolosi urica.
  • Leucocituria: sintomo di irritazione da calcolo, con batteriuria di infezione.
  • Microematuria conferma la diagnosi.

Esami ematochimici
Gli esami ematici iniziali sono necessari per valutare la funzionalità renale e ricercare eventuali fattori di rischio metabolici per la calcolosi. Vengono eseguiti: creatininemia, proteina C reattiva, emocromo con formula, sodiemia, potassiemia, calcemia, uricemia.

Urocoltura con antibiogramma
Permette di rilevare l’eventuale presenza di una infezione urinaria e di impostare una terapia adeguata.

Diagnostica per immagini
Essenziale per confermare la diagnosi, identificare la sede, le dimensioni, il numero dei calcoli, e qualche volta la natura del calcolo.

Trattamento
In caso di calcolosi della via urinaria che non determini ostruzione della via urinaria e dilataziane della stessa, la terapia indicata è quella sintomatica, volta al miglioramento dei sintomi (dolore) e al raggiungimento di un adeguato grado di idratazione per favorire l’espulsione spontanea dell’aggregato litiasico.
In caso di febbre o di positività all’urocoltura, con diagnosi di infezione delle vie urinarie, è necessario somministrare un’adeguata terapia antibiotica (per bocca o endovena, a seconda del tipo di infezione e della gravità clinica).
In caso di dolore scarsamente controllato con terapia antidolorifica somministrabile a domicilio, segni di infezione sistemica (sepsi) o marcata dilatazione della via urinaria con ostruzione della stessa, spesso si rende necessario il ricovero ospedaliero.
La terapia espulsiva del calcolo prevede adeguata idratazione endovenosa e controllo dei sintomi (adeguata terapia antidolorifica); a volte possono essere prescritti farmaci della classe degli alfa-litici, i quali agiscono a livello dello sfintere urinario e della muscolatura della vescica, determinando un rilassamento farmacologico e aumentando la probabilità di espulsione spontanea.
Laddove la terapia conservativa sia inefficace, in caso di peggioramento della dilatazione della via urinaria su base ostruttiva o in caso di calcoli di grosse dimensioni, può rendersi necessario un trattamento operativo, differente a seconda della sede e delle dimensioni del calcolo (litotrissia percutanea con onde d’urto ESWL, litotrissia endoscopica per via cistoscopica o ureteroscopica con onde d’urto o laser, chirurgia).

Ultimo aggiornamento: 28 Marzo 2023