Un augurio di benvenuto in teleconferenza è stato rivolto alle matricole della School of Medicine and Surgery (SMS), corso di laurea magistrale inter-ateneo in lingua inglese a ciclo unico in Medicina e chirurgia. Frutto della collaborazione tra due Università italiane (Milano-Bicocca e Bergamo), una britannica (Surrey) e l'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, sede del corso, la School ha finora attirato 130 studenti iscritti da tutto il mondo. Nel rispetto delle norme anti-contagio i nuovi studenti sono stati accolti 'da remoto', collegati da alcuni paesi dell'Unione Europea ma anche da Turchia, Iran e Corea del Sud. Presenti alla cerimonia virtuale le autorità accademiche, i vertici dell'Ospedale di Bergamo e i docenti del Corso di laurea.
È stato celebrato nella mattinata di oggi, lunedì 26 ottobre l'Opening Welcome per gli studenti che iniziano il primo anno di corso della nuova edizione del Corso di laurea in lingua inglese interateneo della School of Medicine and Surgery, con sede all'Ospedale Papa Giovanni XXIII e realizzato grazie alla collaborazione tra tre Atenei europei. L'Università degli Studi di Milano-Bicocca, sede amministrativa titolare del corso, l'Università degli Studi di Bergamo, che rilascia il titolo di laurea congiuntamente all'Ateneo milanese, e l'Università del Surrey (UK). Inizialmente previsto all'auditorium Parenzan dell'Ospedale di Bergamo, il saluto accademico alle nuove matricole si è tenuto da remoto, nel rispetto delle disposizioni anti-contagio introdotte dal DPCM della scorsa settimana.
Un cambio di programma dell'ultima ora che ha forse reso ancor più suggestivo il momento introduttivo rivolto ai 35 studenti che inizieranno le lezioni universitarie a partire da domani, martedì 27 ottobre. In modalità telematica gli studenti hanno ricevuto i saluti delle autorità ospedaliere e accademiche e dei docenti della School of Medicine and Surgery, alla presenza (sempre virtuale) di una rappresentanza di professori delle Università italiane coinvolte e dei direttori medici dell'Ospedale Papa Giovanni.
La modalità telematica ha permesso di presenziare all'evento anche a studenti che in questi giorni, a causa delle restrizioni internazionali dovute al contagio, hanno difficoltà a raggiungere Bergamo per la frequenza delle lezioni. I nuovi immatricolati, che sono riusciti a vincere la prova selettiva di ingresso superando i 566 candidati iniziali, non provengono solo da Paesi dell'Unione europea. Tra gli studenti anche 3 turchi, 7 iraniani, un moldavo e uno studente dalla Corea del Sud.
Ad accogliere le matricole il direttore generale dell'ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo, Maria Beatrice Stasi, che ha sottolineato l'importanza di questo corso a Bergamo, la Rettrice dell'Università degli studi di Milano-Bicocca, prof.ssa Giovanna Iannantuoni, il Rettore dell'Università degli studi di Bergamo, prof. Remo Morzenti Pellegrini, il Decano internazionale della Faculty of Health and Medical Science dell'Università del Surrey, prof. JohnJoe McFadden e il Direttore del Dipartimento di Medicina e Chirurgia della Università degli studi di Milano-Bicocca, Decano della School of Medicine and Surgery, prof.ssa Maria Grazia Valsecchi. Ha portato il saluto di Regione Lombardia l'assessore al Welfare Giulio Gallera, che ha augurato agli studenti di riuscire a trarre il massimo profitto da un corso universitario così innovativo ed ambizioso.
Dopo il saluto delle autorità, è stato il momento del discorso di benvenuto della prof.ssa Maria Grazia Strepparava, Presidente del Corso di Laurea Medicine and Surgery, ad apertura degli interventi dei docenti e degli studenti iscritti nelle precedenti edizioni, che hanno raccontato la loro esperienza didattica a Bergamo nei difficili mesi dell'emergenza sanitaria. Caterina Rizzi, docente dell'Università degli studi di Bergamo, ha illustrato il ruolo dell'ingegneria nel corso di laurea Medicine and Surgery che rappresenta uno degli elementi distintivi del corso stesso. Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di medicina dell'ASST Papa Giovanni XXIII, ha descritto l'esperienza dell'Ospedale di Bergamo nel corso della pandemia e ha espresso l'impegno di tutti i docenti e tutor nel garantire gli elevati standard qualitativi nella didattica nonostante i tempi difficili. Nel discorso di chiusura la prof.ssa Valsecchi ha ringraziato tutti i medici ospedalieri e i medici di medicina generale per la loro preziosa attività di tutors per gli studenti del corso. Agli studenti è stato rivolto l'augurio di sapersi preparare al meglio alla professione, per diventare i medici di domani.
Strepparava ha ricordato la particolarità del corso di studi in Medicina in lingua inglese. Una delle novità è senza dubbio nel modello didattico. Durante gli studi il contatto con il paziente e i casi clinici inizia fin da subito. Anche la metodologia didattica è stata individuata come efficace strumento di approccio alla medicina. Qui le lezioni affrontano i casi basandosi sul "problem based learning". L'obiettivo dei docenti, provenienti da tutte e quattro le istituzioni coinvolte, è quello di orientare l'apprendimento dello studente sulla capacità di affrontare la gestione dei casi complessi. Un modello che è riuscito finora ad attrarre gli aspiranti medici. La School, arrivata al quarto anno accademico, conta un totale di 130 studenti iscritti, con provenienza da molti Paesi del mondo.