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Comunicazione senza barriere, al Papa Giovanni si impara la lingua dei segni

Essere sordi non è una disabilità che si vede, ma alza tra le persone muri spesso difficili da abbattere, perchè non si riesce a comunicare. Per cercare di combattere queste barriere l' Ente nazionale sordi (Ens) di Bergamo e il Papa Giovanni XXIII si sono alleati. Un corso di lingua dei segni (Lis) per una trentina di operatori dell' ospedale:  l' iniziativa più innovativa nata dall' incontro fra il presidente provinciale Ens Stefano Zanoletti e il direttore sanitario Laura Chiappa. "È il primo corso in un ospedale italiano" spiega Zanoletti. "Lo consideriamo un progetto pilota per le altre sezioni".

In Bergamasca sono circa 800 le persone sorde, ma molte di più quelle con problemi uditivi. In situazioni di emergenza o di stress come può essere per un accesso in ospedale, è particolarmente importante trovare operatori addestrati a riconoscere i bisogni delle persone sordi e a comunicare almeno le informazioni di base.

"Un corso di 30 ore, come quello che abbiamo realizzato, offre le informazioni di base, e vi hanno preso parte soprattutto operatori di front office: Pronto soccorso, Punto informazioni, Urp, Centro Prelievi, Psichiatria e ambulatorio di Otorinolaringoiatria", illustra Laura Chiappa. "Entro la fine dell' anno è in programma una seconda edizione, ma alcuni dei primi studenti che hanno sostenuto e superato l' esame finale si sono già dichiarati pronti per un corso di livello superiore. Merito anche di Elisabetta Maio, docente iscritta al Registro nazionale, che ha saputo trasmettere entusiasmo e competenza".

"Il corso in realtà è l' ultimo di una serie di piccoli passi che Ens e ospedale hanno compiuto per agevolare l' accesso al Papa Giovanni XXIII. Abbiamo progettato l' ospedale cercando di eliminare il più possibile le barriere, ma la sordità è una disabilità molto particolare, il confronto con l' Ens ci ha aiutato a modificare alcune scelte organizzative", spiega Chiappa.

"Ad esempio è bastato reintrodurre la possibilità, per chi ha problemi d' udito, di prenotare visite ed esami via fax. Oppure far comparire il numero della chiamata in ambulatorio sul display, invece che limitarsi alla chiamata vocale. E privilegiare l' informatica, prenotando on line grazie alla Carta regionale dei servizi, la tessera sanitaria.

Alcuni mesi fa, una domenica pomeriggio, il direttore sanitario, il direttore dell' Otorinolaringoiatria Giovanni Danesi e altri operatori sono venuti nella nostra sede per presentarci l' ospedale, spiegare attività come lo screening audiologico e rilasciarci le credenziali Gass che consentono di fare molte operazioni via Internet", racconta Zanoletti. "È stato un segno di grande disponibilità e ci ha fatto capire che la volontà di confronto non era solo retorica".