
È stato introdotto nella Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, diretta da Maurizio Cheli, l’utilizzo del protossido di azoto (conosciuto anche come “gas esilarante”) per la sedazione cosciente dei pazienti durante procedure potenzialmente dolorose. L’innovazione è stata possibile grazie al contributo del Comitato per il Dipartimento di Chirurgia Pediatrica ONLUS presieduto dalla signora Mimma Montanelli Coccoli, che da anni sostiene con generosità i progetti dedicati ai bambini ricoverati all’Ospedale Papa Giovanni XXIII.
Il protossido di azoto è un analgesico con azione ansiolitica, usato per la gestione del dolore nei pazienti pediatrici. Viene somministrato attraverso una mascherina, in una miscela di ossigeno e gas al 50% che induce una sedazione cosciente: il bambino resta cioè sveglio e collaborante, ma più sereno e rilassato, con una significativa riduzione dell’ansia e della percezione del dolore.
L’utilizzo è indicato per procedure brevi associate a dolore lieve o moderato – come medicazioni, suture, prelievi difficoltosi, punture lombari, riduzione di fratture o piccole procedure chirurgiche ambulatoriali – evitando nella maggior parte dei casi la necessità di una sedazione in sala operatoria e quindi anche il ricovero.
«I bambini affrontano con maggiore serenità le procedure e anche i genitori vivono con meno ansia questi momenti – ha spiegato Antonella Ghezzi, coordinatrice infermieristica della Chirurgia Pediatrica –. L’utilizzo del protossido di azoto ci permette di creare un clima di fiducia e tranquillità, favorendo la collaborazione del bambino e riducendo notevolmente il disagio emotivo legato alle procedure invasive.»
«Dal punto di vista clinico, i risultati sono molto incoraggianti – ha aggiunto Daniele Vavassori, dirigente medico della Chirurgia Pediatrica –. In molti casi siamo riusciti a evitare la sedazione profonda e il ricovero, gestendo in sicurezza procedure ambulatoriali anche complesse. È un passo importante verso una chirurgia pediatrica sempre più attenta al comfort e al benessere dei bambini.»
Il protossido d'azoto è un potente gas serra, ma l'apparecchiatura in uso all’Ospedale Papa Giovanni XXIII è dotata di un catalizzatore che trasforma le molecole residue in Ossigeno e Azoto, riducendone drasticamente l’impatto ambientale. La tecnologia è sicura e non presenta pericoli nemmeno per gli operatori. Gli effetti collaterali sono rari e di lieve entità.
L’introduzione di questa tecnologia in Chirurgia Pediatrica rientra fra le attività promosse dal Comitato Ospedale Territorio Senza Dolore (COTSD) della ASST Papa Giovanni XXIII, attivo per coordinare azioni di formazione e sensibilizzazione per migliorare l’approccio al dolore in tutte le età e in ogni contesto assistenziale.
I risultati organizzativi e clinici derivanti da questi primi mesi di utilizzo del protossido di azoto in Chirurgia Pediatrica verranno presentati nel corso del convegno “La gestione del dolore procedurale: esperienze e innovazioni”, in programma per mercoledì 20 novembre all’Auditorium Lucio Parenzan dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Un’occasione per fare il punto, fra professionisti e addetti ai lavori, sul tema della gestione del dolore procedurale, con un focus specifico proprio sull’ambito pediatrico e sull’esperienza sviluppata al Papa Giovanni XXIII.
«L’attenzione alla gestione del dolore, soprattutto in età pediatrica, è parte integrante della nostra missione di cura – ha dichiarato Francesco Locati, Direttore Generale della ASST Papa Giovanni XXIII –. L’introduzione del protossido di azoto rappresenta un passo concreto per migliorare il benessere dei piccoli pazienti, rendendo le procedure più sicure e meno traumatiche. A nome di tutta l’Azienda desidero esprimere un sentito ringraziamento al Comitato per il Dipartimento di Chirurgia Pediatrica ONLUS e in particolare alla sua presidente, signora Mimma Montanelli Coccoli, per il prezioso sostegno che ha reso possibile questa importante innovazione».





