Gli inizi
Per capire come si arrivò a questi traguardi dobbiamo tornare indietro nel tempo, fino al 3 giugno 1924, quando a Comeno, in quelle zone di frontiera dell'Italia istriana che oggi fanno parte della Slovenia, nasce Lucio Parenzan. Figlio di un medico condotto e di una maestra, a dieci anni si trasferisce a Firenze per frequentare il Collegio degli Scolopi per gli studi superiori. La morte del padre, quattro anni dopo, non lo costrinse a interrompere gli studi solo grazie alla determinazione della madre, che riprese a insegnare.
Terminati gli studi superiori, Parenzan si iscrive a Medicina all'Università di Padova. Per mantenersi lavora come guardiano notturno in un istituto. Nel 1948 si laurea e si trasferisce a Milano per fare pratica. Lì comincia ad occuparsi di bambini affetti da malattie reumatiche e cardiopatie congenite.
Ottenuta la libera docenza in clinica pediatrica, Parenzan si specializza in chirurgia pediatrica in Svezia, al Karolinska Institut di Stoccolma. A Pittsburgh, in Pennsylvania, completa il perfezionamento studiando a lungo le tecniche di intervento cardiochirurgico sui bambini.
Al suo rientro dall'America, nel 1962, ottiene l'incarico di Primario di Chirurgia pediatrica all'Ospedale "Burlo Garofolo" di Trieste
Solo due anni dopo, nel 1964, Lucio Parenzan si trasferisce a Bergamo, per dirigere il nuovo Reparto di Chirurgia pediatrica dell'Ospedale Maggiore "Principessa di Piemonte", i futuri Ospedali Riuniti di Bergamo.
Applicando le tecniche studiate in America e selezionando una squadra di collaboratori giovani e motivati, Lucio Parenzan avvia l'attività di cardiochirurgia pediatrica. Pochi mesi dopo il suo arrivo a Bergamo, viene effettuato il primo intervento a cuore aperto. Nei primi 4 anni furono operati 400 bambini, con una percentuale di successo pari ai migliori standard europei. La comunità scientifica internazionale comincia a parlare di Bergamo. Nel giugno 1968 fa discutere il caso del piccolo Angelino, affetto da ritorno venoso anomalo polmonare totale e che a soli due mesi di vita viene operato con successo dall'equipe di Lucio Parenzan.
Parenzan dà presto prova delle sue doti di chirurgo, ma anche della sua personale visione di sviluppo e di crescita del suo reparto. E' così che nel 1970 nasce un centro dedicato al trattamento delle cardiopatie nella prima infanzia. Il Centro INAM di alta specializzazione realizza i primi interventi in ipotermia profonda con arresto circolatorio.
Solo quattro anni dopo Albert Starr - capo della Divisione di Chirurgia Cardiopolmonare della University of Oregon Medical School, inventore della valvola cardiaca artificiale e primo chirurgo ad impiantarla nel 1960 in un cuore umano - definirà il Centro creato da Lucio Parenzan come il più grande centro di chirurgia pediatrica al mondo.
Parenzan si muove in un campo quasi del tutto inesplorato. I "Bimbi blu", così venivano chiamati i piccoli affetti da tetralogia di Fallot, nell'Italia degli anni '60 avevano poche speranze di sopravvivenza. L'unica possibilità era intraprendere un viaggio della speranza all'estero. Un viaggio costoso e pieno di incognite verso la Gran Bretagna o verso gli Stati Uniti, dove Parenzan si era perfezionato in queste tecniche.
Intanto Lucio Parenzan a Bergamo mette radici. Il 6 luglio 1968 sposa Laura Roncalli, che gli darà 4 figli: Antonio, Guido, Giovanni e Chiara. Ricca di soddisfazioni è anche la vita professionale: la fama del Centro INAM e della divisione di Chirurgia pediatrica dell'Ospedale di Bergamo inizia presto a superare i confini del nostro Paese, raggiungendo i chirurghi di fama mondiale in tutto il Continente e l'altra sponda dell'Oceano.
Lucio Parenzan fin dal suo rientro in Italia a metà anni '60 acquista notorietà negli ambienti ospedalieri e della cardiochirurgia pediatrica con l'appellativo "l'Americano". L'esperienza all'estero lo ha arricchito non solo professionalmente. I rapporti, anche umani, sviluppati con i colleghi statunitensi torneranno più volte nella sua vita, in un continuo rapporto di insegnamento reciproco.
Non passerà molto tempo prima che Lucio Parenzan avrà occasione di mettere a frutto questa rete di conoscenze. Già a settembre 1964 a San Pellegrino Terme in provincia di Bergamo si tiene il primo Convegno internazionale in Radiologia e Chirurgia pediatrica. Due anni dopo Bergamo ospita il IV Congresso annuale della Società italiana di Chirurgia pediatrica. Il giorno precedente, il 5 novembre 1966, sempre a Bergamo si è tenuta la prima “Giornata Cardiochirurgica Internazionale” sulla Cardiochirurgia pediatrica e valvolare.
I convegni internazionali
Con la nascita del Centro INAM di alta specializzazione in cardiochirurgia della prima infanzia all'Ospedale di Bergamo, i Convegni internazionali scandiscono i progressi pionieristici dell'equipe bergamasca. Dai temi che vengono trattati nel corso degli eventi ospitati a Bergamo è possibile ricostruire con precisione su quali patologie cardiache congenite Parenzan e i suoi collaboratori stanno focalizzando la propria azione. La capacità di intervento è sempre maggiore, come la complessità dei casi trattati.
Al primo posto la Tetralogia di Fallot. Nel novembre 1970 si tengono a Bergamo le Giornate cardiologiche internazionali. Centinaia di esperti da tutto il mondo discutono le tecniche di trattamento dei "bambini blu", affetti da questa grave cardiopatia congenita. Un campo su cui Parenzan e la sua equipe ha dato prova di aver molto da dire. Tra i relatori, in qualità di “Honored Speaker” parla Christian Barnard, il chirurgo di fama mondiale che il 3 dicembre 1967 al Groote Schuur Hospital di Città del Capo, Sudafrica, ha eseguito il primo trapianto di cuore umano.
Due anni dopo Bergamo ospiterà nuovamente una sessione delle Giornate cardiochirurgiche internazionali sulla “Chirurgia a cuore aperto nel lattante”. L'evento, organizzato in collaborazione con l’Ospedale Infantile dell’Università di Marsiglia che ne ha ospitato la prima edizione, si rivela un successo.
Nelle giornate bergamasche sulla Trasposizione delle grandi arterie, alcuni chirurghi di livello internazionale operano in una sessione pratica 6 piccoli pazienti tutti sotto l’anno di età. Le giornate conclusive del Simposio si tengono nella suggestiva cornice scenografica di Taormina, che affascina i professionisti presenti, accorsi da tutto il mondo.
Anche l'Ospedale si adegua alla sempre maggiore specializzazione in campo cardiochirurgico del suo primario istriano. Nel 1974 alla Divisione di Chirurgia pediatrica si unisce quella di Cardiochirurgia sotto la unica guida di Lucio Parenzan. Ha inizio in questi anni la cardiochirurgia degli adulti.
I rapporti professionali, Lucio Parenzan lo sa bene, hanno bisogno di rafforzarsi anche dal punto di vista umano. E' proprio nel corso di questi Convegni internazionali che nasce l'idea di dar vita alle “Giornate Alpine di Cardiologia e Cardiochirurgia” che riuniranno, per cinque anni a Cervinia e poi per altri otto a Courchevel e in Val d’Isère, cardiochirurghi da tutta Europa, Stati Uniti, Brasile e Australia.
I chirurghi affrontano sessioni scientifiche la mattina e si cimentano in gare e attività sciistiche al pomeriggio. Non si fermano le attività più classiche. Il 13-14 settembre 1975 Bergamo ospita le Giornate cardiochirurgiche internazionali sulla Ricostruzione del cuore destro. Alla presenza di 200 medici, provenienti da tutto il mondo, i Riuniti presentano gli oltre 2000 gli interventi effettuati.
L'intervento in diretta TV
L'orologio segna le ore 15 del 30 marzo 1976. Il primo canale della televisione, per la prima volta in diretta televisiva, trasmette un’operazione a cuore aperto: Pasqualino è un bambino di 7 mesi affetto da “Tetralogia di Fallot”. Ad operarlo Lucio Parenzan e la sua equipe, dalle sale operatorie degli Ospedali Riuniti di Bergamo. L'appuntamento tiene incollate davanti al televisore milioni di persone, per un evento che non ha precedenti in Italia.
I riconoscimenti pubblici
Presto ai ringraziamenti dei moltissimi parenti dei piccoli a cui Lucio Parenzan salvò la vita, si associano i riconoscimenti pubblici. Nel 1977 il cardiochirurgo riceve la Medaglia d’Oro al Merito per la Sanità Pubblica quale riconoscimento dal Ministero della Sanità italiano per la specifica meritoria attività clinica e scientifica svolta nei confronti delle patologie infantili.
La collaborazione con le Cliniche Gavazzeni e la nascita della Cardiochirurgia
Parenzan e la sua squadra avviano una collaborazione con le Cliniche Gavazzeni per permettere il riammodernamento del reparto ai Riuniti, teatro di un’infezione che avrà tragiche conseguenze sui ricoverati. Un anno dopo, verso la fine del 1978, il reparto riapre con dotazioni all’avanguardia, due sale operatorie e la terapia intensiva. Con la separazione della chirurgia pediatrica dal reparto di Parenzan, nasce la Cardiochirurgia. L'azione dei Riuniti non si limita più al trattamento delle cardiopatie congenite della prima infanzia, ma si rivolge ora a tutte le patologie cardiache e vascolari, anche nei pazienti adulti. Ci sono tutte le premesse per fare il salto di qualità. E per Parenzan e la sua equipe l'occasione si presenterà presto.
Se gli anni '70 hanno visto Bergamo affermarsi come uno dei centri più importanti a livello internazionale per il trattamento chirurgico delle cardiopatie congenite nei bambini, negli anni '80 questo primato si consolida ancora di più. Di pari passo, gli Ospedali Riuniti si muovono in campo cardiochirurgico su terreni ancora inesplorati nel nostro Paese
I primi anni '80 vedono intensificarsi l'attività clinica della Cardiochirurgia bergamasca. Continuano gli appuntamenti internazionali di aggiornamento tra specialisti
Il 1985
L'anno della svolta è il 1985.
Da qualche mese fra i cardiochirurghi italiani è iniziata una competizione professionale sotto traccia. Chi sarà ad eseguire il primo trapianto di cuore umano nel nostro Paese? La strada era stata aperta nel 1967 da Christian Barnard in Sudafrica. In Italia nel frattempo era stato colmato il ritardo normativo e tecnico che ancora rendeva l'operazione difficoltosa. A parità di capacità cliniche e organizzative, occorre aspettare il giusto donatore per il giusto ricevente. Il 14 novembre del 1985 il cardiochirurgo dell’università di Padova Vincenzo Gallucci eseguì il primo trapianto di cuore.
E' una gara condotta sul filo del rasoio. Pavia operò con successo il secondo trapianto. Bergamo arrivò terzo, una settimana dopo Padova. E' la notte tra il 22 e il 23 novembre 1985, un secondo intervento si tenne solo due giorni dopo. In sala il cardiochirurgo Paolo Ferrazzi, che guiderà la Cardiochirurgia dei Riuniti a lungo, oggi primario emerito del Papa Giovanni. Una data difficile da dimenticare per le conseguenze che avrà sugli Ospedali Riuniti e sulla città di Bergamo negli anni a venire. Oggi, infatti, il Papa Giovanni XXIII esegue tutti i trapianti d’organo per adulti e in età pediatrica.
Gli innegabili successi anche sul fronte della Cardiochirurgia degli adulti non fanno che rafforzare il prestigio di Lucio Parenzan nel mondo. E da abile stratega e uomo pratico quale è, Lucio Parenzan passa subito all'incasso. Passano solo 3 anni ed ecco un'altra data storica per la città di Bergamo. Il 19 giugno è lo splendido scenario di Città Alta a ospitare il Primo Congresso Mondiale di Cardiochirurgia Pediatrica. Circa 800 delegati dai 5 continenti, 235 relazioni assegnate ai massimi esperti di ciascun tema. Vera novità del Congresso è il riconoscimento ufficiale dell’opportunità di anticipare il trattamento chirurgico delle malformazioni cardiache al periodo neonatale, entro il primo anno di vita. L'evento ebbe un successo innegabile. Per molti anni a venire un Congresso di questa portata non si sarebbe più ripetuto in questo campo clinico.
L'equipe di Parenzan non smette di far parlare di sè. Nel febbraio del 1989 Giorgio Invernizzi e Paolo Ferrazzi eseguono un intervento su un uomo di 46 anni con totale occlusione di due coronarie e una grave stenosi nella terza. L’intervento è reso possibile grazie all’ossigenazione del sangue mediante una pompa e un ossigenatore collegati a vena e arteria femorale, per assolvere alle funzioni di cuore e polmone. Si tratta del primo caso in Europa, il terzo al mondo.
Nel 1994 Lucio Parenzan termina l’incarico di Direttore di Cardiochirurgia degli Ospedali Riuniti. Nel corso della sua carriera ha effettuato oltre 15 mila interventi, tra cui 350 trapianti cardiaci.
Ma la fama di Bergamo ormai non coincide più solo con il nome di Lucio Parenzan. Moltissimi suoi collaboratori, cresciuti professionalmente sotto la sua guida, lasciano Bergamo per ricoprire l'incarico di primario in molti Ospedali di tutta Italia: sono quelli che Lucio Parenzan chiama affettuosamente “i miei ragazzi”.
L'International Heart School e gli ultimi anni
Una delle preoccupazioni che più tormentano Lucio Parenzan negli ultimi anni della sua carriera attiva è quella di riuscire a salvare molte vite umane nelle parti più povere del pianeta. La trasmissione delle conoscenze ai giovani chirurghi da tutto il mondo sarà la traccia che muoverà gli sforzi del primario per tutti gli anni '90 e nel successivo decennio.
Il 1989 è l’anno di fondazione dell’“International Heart School J. W. Kirklin” per la formazione medica continua. Il primo corso della nuova scuola con sede alle Cliniche Gavazzeni di Bergamo (villa Elios) si tiene nel novembre 1993. Dalle fila della scuola, che Parenzan diresse fino al 2010, usciranno 25 futuri primari in Italia e all’estero.
Parenzan manterrà l'incarico di direttore scientifico di Humanitas Gavazzeni fino al 2008 e per diversi anni continuerà la sua attività di volontariato internazionale a favore dei bambini cardiopatici in Africa e in altri paesi in via di sviluppo.
Per Parenzan è tempo dei riconoscimenti della comunità scientifica, che lo consacra tra i pionieri e i più influenti cardiochirurghi mondiali di tutti i tempi. La Società europea di Chirurgia Cardiotoracica lo nominerà socio onorario.
Gli Ospedali Riuniti riconoscono l'impegno di una vita nominandolo primario emerito. Non riuscirà a ritirare di persona il riconoscimento. Il 28 gennaio 2014 Lucio Parenzan muore all'Ospedale Papa Giovanni XXIII. Fra i medici che lo assistono ci sono anche alcuni dei “suoi” ragazzi. Solo pochi giorni prima era con loro a una riunione d’équipe, e non aveva lesinato consigli e indicazioni, con la schiettezza che lo ha sempre contraddistinto.
Alla cerimonia funebre si stringono alla famiglia molti dei bambini che ha salvato, ormai adulti, i suoi ragazzi, persino qualcuno che viene dall’Africa per portare il suo grazie. L'omaggio a Parenzan arriva dalla città di Bergamo che lo ha adottato come cittadino benemerito, dai tanti che lo hanno conosciuto, dai suoi colleghi dell'Ospedale e di ogni parte del mondo.
Nel 2014 Regione Lombardia gli attribuisce la Rosa Camuna, la più alta onorificenza regionale, alla memoria. Un anno più tardi il Papa Giovanni intitola al professore l’Auditorium. La famiglia Parenzan ha donato all’Ospedale alcuni ricordi del professore, oggi esposti nel suo Auditorium, tanti suoi volumi e sostiene con una borsa di studio un giovane chirurgo straniero in formazione.
Il 26 ottobre 2024, in occasione del centenario della nascita, l'Ospedale di Bergamo organizza l'evento "What's new? - 100 anni dalla nascita di Lucio Parenzan"