È attivo un nuovo percorso per gestire possibili casi sospetti di “vaiolo delle scimmie”. Grazie alla presenza delle unità di Dermatologia e di Malattie infettive, il Papa Giovanni XXIII ha messo a disposizione dei medici del territorio provinciale un servizio di valutazione specialistica infettivologica o dermatologica per un approfondimento dei casi sospetti.
I segnali che devono far scattare un campanello d’allarme possono essere riconducibili a febbre, intenso mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena e astenia. I segni più frequenti sono i linfonodi ingrossati ed eruzioni o lesioni cutanee, che iniziano in genere entro tre giorni dalla comparsa della febbre. Le lesioni possono essere piatte o leggermente rialzate, piene di liquido limpido o giallastro, possono formare croste, seccarsi e cadere. L'eruzione cutanea tende a concentrarsi sul viso, sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Può anche essere riscontrata sulla bocca, sulla zona perigenitale e sugli occhi.
Il virus si trasmette attraverso un contatto stretto con un caso sintomatico. L'eruzione cutanea, i fluidi corporei (come liquido, pus o sangue da lesioni cutanee) e le croste sono particolarmente infettivi. Ulcere, lesioni o piaghe della bocca possono essere infettive e il virus può diffondersi attraverso la saliva o attraverso droplet (goccioline respiratorie) in caso di contatto prolungato faccia a faccia (a maggior rischio gli operatori sanitari, i membri della stessa famiglia e altri contatti stretti dei casi confermati).
Il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso anche con contatto diretto tra le lesioni durante le attività sessuali. Anche indumenti, lenzuola, asciugamani o stoviglie contaminati dal virus di una persona infetta possono contagiare altre persone.
Il paziente con sintomi sospetti deve rivolgersi immediatamente al proprio medico curante. Saranno i medici di medicina generale o i medici dei Pronto soccorso della provincia che individueranno i casi che necessitano di un approfondimento da parte degli specialisti del Papa Giovanni.
In caso di sintomi non gravi, lo specialista del Papa Giovanni contatterà il paziente e programmerà l’accesso in ospedale. Le visite saranno effettuate senza necessità di impegnativa nelle 24-48 ore successive, dal lunedì al venerdì tra le ore 11.30 e le 13. In caso di sintomi gravi, l’accesso è comunque garantito. Il medico curante invierà il paziente al Pronto soccorso del Papa Giovanni e allerterà il medico di Guardia delle Malattie infettive. La visita potrà quindi essere garantita già in giornata in orario pomeridiano, oppure durante i weekend e festivi.
Se lo specialista del Papa Giovanni giudicherà le lesioni cutanee come sospette per malattia di vaiolo delle scimmie, eseguirà un tampone oro-faringeo ed un tampone delle vescicole cutanee. Questi campioni verranno inviati al Laboratorio di Microbiologia della Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia che eseguirà il test molecolare. L’esito dei test sarà disponibile in 48-96 ore.
Al fine di proteggere se stessi e gli altri, in attesa del risultato al paziente verrà chiesto di rimanere in isolamento domiciliare. Qualora i sintomi verranno giudicati gravi il medico specialista valuterà l’eventuale indicazione al ricovero. La notifica di caso sospetto/probabile di vaiolo delle scimmie sarà effettuata dal medico specialista.
Il servizio attivato dal Papa Giovanni rientra nelle azioni di prevenzione messe in campo in collaborazione con ATS Bergamo e con le altre ASST della provincia e grazie al coordinamento della Direzione generale Welfare di Regione Lombardia - Unità organizzativa Prevenzione.