Ritorna la solidarietà di Conad a favore del progetto Giocamico, rivolto a bambini in cura all'Ospedale Papa Giovanni XXIII. Sono stati presentati oggi all'Ospedale di Bergamo gli esiti dell'iniziativa promossa da Conad "Natale Prezioso" attiva dal 28 ottobre fino al 6 dicembre in tutti i punti vendita in cui opera Conad Centro Nord: Lombardia e Emilia Romagna (per le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia).
Per ciascun acquisto di una delle 6 sfere a tema natalizio in vetro soffiato decorate a mano nel Nord Europa da esperti maestri artigiani per Brandani sono stati donati 0,50 euro a favore di enti e associazioni territoriali a sostegno di sei progetti solidali rivolti per lo più ai bambini raccogliendo una somma totale pari a 90mila euro.
Per la provincia di Bergamo, Lecco e Sondrio sono stati donati 19mila euro a favore del progetto Giocamico dell'ASST Papa Giovanni XXIII, percorso di sostegno psicologico ai pazienti più piccoli che devono sottoporsi a interventi chirurgici o esami invasivi.
"Questa donazione, insieme a quelle degli anni precedenti, conferma l'attaccamento che Bergamo, le province vicine e i nostri clienti hanno per il Papa Giovanni - afferma Nicola Rotasperti, membro del CDA di Conad Centro Nord - Mai come quest'anno abbiamo visto quanto sia fondamentale la collaborazione di tutti per ottenere dei risultati in tutti gli ambiti, dal sociale al sanitario. La vicinanza è il vero valore che permette alle comunità di far fronte a tutte le necessità e noi di Conad, ci siamo".
Le psicologhe aiutano i bambini a immaginare cosa li aspetta, per poter mettere in moto le loro risorse, spesso davvero sorprendenti. Giacomino e Nadia, due bambole di pezza, raccontano ai bambini la loro esperienza in ospedale e a loro i piccoli pazienti confidano timori e dubbi, che possono così trovare una risposta.
Anno dopo anno Giocamico, anche grazie alla generosità di diversi supporter, cresce e coinvolge un numero sempre maggiore di reparti, dalle degenze pediatriche compresa la Pediatria e la Chirurgia pediatrica, all'Odontostomatologia, Ortopedia e traumatologia, Cardiochirurgia ed Ematologia. Il progetto è proseguito anche per tutto il 2020, nonostante le difficoltà dovute all'emergenza sanitaria. Nei primi 10 mesi, Giocamico ha garantito oltre 500 prestazioni, di cui 267 attività con i bambini, 278 colloqui con i genitori e 27 discussioni con i curanti.
"Nei primi mesi della pandemia, Giocamico ha subito un forte rallentamento, dovuto alla sospensione delle attività non urgenti e quindi alla riduzione degli accessi dei pazienti pediatrici ai reparti e agli ambulatori dei prericoveri. Nel rispetto delle normative anticovid, le prestazioni sono state comunque svolte da remoto, con colloqui telefonici o videochiamate: un lavoro sicuramente più complesso, ma che abbiamo voluto garantire per aiutare i pazienti e le loro famiglie, in un momento particolarmente difficile - spiega Maria Simonetta Spada, Direttore dell'Unità di Psicologia ASST Papa Giovanni XXIII -. Per noi è importante mantenere attivo un progetto che permette ai nostri psicologi e alle altre figure mediche e infermieristiche che seguono il percorso di cura del bambino di entrare in relazione con i piccoli pazienti, con le paure, i dubbi e le emozioni. In base all'età del paziente, in genere tra i 3 e i 13 anni, adattiamo il tipo di intervento: momenti di gioco con i più piccoli e colloqui con i pazienti preadolescenti, che diventano l'occasione per esprimere emozioni e paure legate alle cure da affrontare".
L'iniziativa, nata a Parma ma personalizzata a Bergamo dalla Psicologia clinica, ha ricevuto nel 2015 la Medaglia d'oro del Presidente della Repubblica come best practice assoluta al Premio Persona e Comunità di Torino, oltre al primo premio nella sezione Solidarietà e servizi socio-sanitari.
"Abbiamo numerosi riscontri sull'utilità del progetto e sarebbe interessante ripensarlo come strumento di promozione della salute dei bambini nella comunità, attivando la rete territoriale, i pediatri e le scuole per progettare nuove forme di convivenza sociale in tempo di pandemia e non", conclude Anna Caffi, psicologa dell'ASST Papa Giovanni XXIII e referente del progetto Giocamico.