L'Associazione Cure Palliative Onlus chiude il 2020 rinnovando la convenzione con l'ASST Papa Giovanni di Bergamo e confermando un contributo di ulteriori 100mila euro per il 2021. Fondi che serviranno a integrare, da un lato, l'équipe multiprofessionale dell'Hospice 'Kika Mamoli' di Borgo Palazzo, dall'altro lato la Terapia del Dolore con il suo ambulatorio e l'imponente Rete di assistenza domiciliare impegnata sul territorio, oggi particolarmente messo alla prova dalla pandemia da Covid-19, con medici palliativisti, uno psicologo e altri operatori. Un contributo annuale che permetterà, sulla base delle convenzioni già in essere, di rinnovare i contratti di 6 operatori e contribuire così a garantire migliore qualità di servizio.
"A cominciare dalla realizzazione dell'hospice in Borgo Palazzo, il primo in provincia - sottolinea Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell'ASST Papa Giovanni XXIII - l'associazione non ha mai fatto mancare all'ospedale di Bergamo il proprio sostegno, come stimolo culturale e come concreto contributo economico. Oggi molte cose sono cambiate, sono sorte altre strutture in provincia, il dialogo fra ospedale e territorio è ormai il nostro primo obiettivo, ma questa donazione ci consente di arricchire l'offerta ai pazienti e alle loro famiglie".
Associazione Cure Palliative onlus e ASST Papa Giovanni XXIII sono ormai giunte al 31° anno di collaborazione e di impegno per la cura e l'assistenza ai malati inguaribili in fase avanzata, seguiti a domicilio oppure ricoverati all'Hospice 'Kika Mamoli' di Borgo Palazzo, e per i loro famigliari. Dal 1989 l'Associazione Cure Palliative Onlus si impegna nel dare risposte a migliaia di malati, con donazioni consistenti all'ASST Papa Giovanni XXIII e opere capillari d'informazione sulle cure palliative e sul diritto a non soffrire.
Arnaldo Minetti, presidente di ACP, evidenzia: "Anche quest'anno la nostra Associazione promuove una donazione all'ASST Papa Giovanni XXIII per migliorare ulteriormente la cura e assistenza ai malati inguaribili in fase avanzata e ai loro famigliari. I nostri 130 volontari si occupano soprattutto dell'accompagnamento, ma dedicano anche importanti informazioni e comunicazioni sulle cure palliative e all'intera comunità bergamasca, particolarmente alle giovani generazioni, all'università e alle scuole. Bergamo è un importante punto di riferimento per gli ottimi risultati che abbiamo raggiunto negli anni ed è orgogliosa di poter fare ancora di più, soprattutto oggi, periodo particolarmente difficile e complesso a causa della pandemia e dal conseguente aumento di una domanda che chiede presa in carico e assistenza, a tutela dalla salute, ma anche della qualità di vita e fine vita sempre, ovunque e comunque.
"Oggi parlare di cure palliative non significa più parlare solo di malati terminali e di hospice - chiarisce Fabrizio Limonta, direttore sociosanitario dell'ASST Papa Giovanni XXIII -. Ci sono pazienti che, pur in fase avanzata di malattia, possono essere assistiti adeguatamente al proprio domicilio e altri che è meglio assistere in hospice, ma ovunque cerchiamo di aggiungere, anche grazie all'associazione, quelle attenzioni che possono alleviare non solo il dolore fisico, ma anche la sofferenza psicologica e spirituale".
"A nome mio, della Coordinatrice Infermieristica Gigliola Gilardi e di tutta l'equipe multiprofessionale esprimo profonda gratitudine alla Associazione Cure Palliative per il generoso contributo a sostegno della nostra opera clinico-assistenziale - ha commentato Simeone Liguori, direttore della Unità di Cure Palliative, Terapia del Dolore e Hospice dell'ASST Papa Giovanni XXIII -. Questo apporto economico ci supporta nelle molteplici attività che ci caratterizzano (Hospice, domicilio, consulenze nei reparti di degenza, ambulatori di Terapia del Dolore?) nonché negli impegni didattici e scientifici che ci assumiamo in misura crescente: siamo una realtà nota e stimata a livello nazionale e svolgiamo un ruolo di coordinamento a livello provinciale ampiamente apprezzato."